Si fa strada una nuova figura professionale: il context marketer

Dopo il content marketer, cioè l’esperto di contenuti che fanno vendere o generano leads, si fa strada una figura come il context marketer. Cosa fa? Forse dalla parola lo comprenderete. Ripensa il rapporto con il cliente e trova soluzioni profittevoli per il “qui e ora”, ovverosia per i momenti della verità tra marca e cliente.

Le marche sono e saranno sempre più contestuali nella nostra vita, pensate alle piattaforma social – veri e propri brand – che si intersecano con la nostra giornata, fino ad diventare pervasivi. Per questo comprendere le dinamiche che governano il comportamento dei clienti è fondamentale per la creazione e il rafforzamento della relazione.
Leggete il white paper rilasciato da Sitecore e comprenderete che questo tema, fortemente legato ai big data sarà sempre più rilevante per chi si prende cura della marca.

Emerge chiaramente come tenere conto dei cosiddetti “touch point” e fare costantemente analisi dei comportamenti sia sempre più un fenomeno rilevante, soprattutto per un cliente fortemente digitalizzato e la cui dieta mediatica comincia spesso all’alba e termina a tarda sera, come attestano numerose ricerche.

In tutto questo naturalmente un ruolo determinante lo occupano le piattaforme con cui gestiamo la relazione. Quindi la qualità dei vostri contenuti contestuali dipende anche e soprattutto da come essi sono generali, gestiti, analizzati. Una raccomandazione sembra utile fare a questo proposito: ascolto, ascolto, ascolto. purché sia strutturato.