Contenuti che creano relazione e colazione
Una marca che crea una comunità estremamente attiva è una marca che ha compreso bene quale relazione avere con le persone. E le persone la ripagano in termini di apprezzamento e di acquisti. Ma il miglior acquisto è quello della fiducia che si è guadagnata. Basta leggere i commenti sulla Facebook brand page di Di Leo biscotti e comprenderete quale relazione si è innescata. È solo una questione di prodotto? Non solo, è certamente una buona USP, che funziona ancora come strumento di ingaggio, ma evidentemente va oltre la semplice USP (Unique Selling Proposition). È quello che accade da un po’ di tempo sulla brand page di Di Leo.
Osserviamo da alcuni mesi commenti come quelli che vedete qui a fianco, che possiamo forse definire un esempio di user generated content, ovvero una interazione spontanea nata dalla capacità della marca di generare attaccamento verso i prodotti che rappresenta e i contenuti che genera. Postiamo il classico contenuto in cui ringraziamo gli utenti per i 50.000 likes raggiunti e scatta una valanga di commenti come accade da un po’. Questo qui sotto, lo riportiamo perchè ci sembra particolarmente significativo di un fenomeno che si è ormai innescato. Dall’analisi delle interazioni che Facebook insight offre alle brand page, poi arriva la conferma che Di Leo cresce con interazioni spontanee molto più dei competitor diretti e indiretti. Ma non è solo una questione di numeri.
È certamente un segno della qualità della relazione, che si esprime nella quota di tempo che l’utente è disposto a concedere al brand Di Leo. Vado nella mia dispensa il biscotto che uso per la colazione fotografo e posto sulla pagina: quanti di noi sarebbero disposti a farlo? Senza troppe analisi sociologiche, quello che qui vogliamo dimostrare e che evidentemente la marca è stata capace di generare un livello di connessione e relazione con l’utente/cliente. Un cliente che manda la foto della sua dispensa, un secondo che posta sulla pagina di un noto competitor le immagini della linea Fattincasa nota soprattutto per essere da 25 anni senza olio di palma, dichiarando l’apprezzamento verso il brand Di Leo, evidentemente vorranno dire qualcosa di più dei singoli numeri, pure interessanti.
Se una marca – ma poi cos’è una marca se non una entità in grado di creare soprattutto un territorio di relazione – riesce ad indurre reazioni spontanee come queste, così decise, è possibile che sia stata capace di passare da un approccio classico di comunicazione uno verso molti ad uno da molti verso uno. Ha aperto un dialogo, che si fonda su contenuti pertinenti, contestuali, utili e riconosciuti come tali. È una fiducia guadagnata, che forse una multinazionale per grandezza, lontananza e spersonalizzazione non ha, è una credibilità ottenuta con comportamenti coerenti come solo le PMI sanno fare, con le persone dell’impresa che si mettono in gioco, è una distanza accorciata o se vogliamo superata, è una relazione vera.